domenica 23 marzo 2014

immaginatevi di essere lì…
in una ventosa mattina d’inverno…

Tra questi resti, una parte dell’umanità ha lasciato dei simboli che oggi tentiamo di identificare.
Probabilmente, sui Celti, sappiamo molto, ma sono convinto che a sfuggire sono i dettagli.
Quei dettagli che tracciano la sensibilità e gli aromi precisi di chi allora ha posato la sua orma sulla pietra sovrapposta della storia. 

G.M.A.


4 commenti:

  1. In una ventosa mattina d'inverno, fra quei resti, proverei un reverenziale timore e forse vera paura. E' stato così, per te?
    Sabato ho partecipato ad un incontro dove un archeologo ci ha parlato della ricostruzione storica dei fatti della Bibbia partendo dai dati procurati dai reperti. Provo un'ammirazione sconfinata per chi, con cultura, pazienza e perseveranza, cerca, studia, impara, condivide quei piccoli segni da cui si possono trarre immensi racconti di vite passate.
    Ciao.

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  2. Sai Giordan ..... molto spesso, tra i resti antichi della mia città (Roma), nonostante essi siano disturbati dai rumori del traffico e "imbruttiti" dalla pubblicità, mi sembra di sentir le "voci" del passato, le grida, i passi .......
    Quasi impossibile pensare al tempo delle loro vite, al sudore e al pianto degli schiavi ...... faccio fatica, mi sembra di essere in un film!
    E sono straconvinta anch'io che a sfuggire siano proprio quei dettagli che sicuramente darebbero alla "storia" un accenti diversi .........
    Un bacio

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  3. Carissima Sari, è stato un momento magico, carico di emozioni e anche di un certo timore. La cosa che maggiormente ha fatto eco in me, è stato il rispetto per quel luogo e per tutti coloro che sono passati di lì con la vita in quel preciso periodo storico.
    Sono affascinato anche io da quanto è racchiuso nel nostro passato e posso immaginare quanto tu sia stata colpita, da quell'incontro sulla storia costituente le tracce della bibbia.

    Nel baule della mia giovinezza, racchiudo un percorso tra i libri e le lezioni di antropologia.
    Spesso sono stati affrontati i periodi storici che hanno visto jesus come protagonista di una nuova era perché proprio di questo si è trattato. Io lo definisco da sempre il "proto rivoluzionario" o almeno, il primo che l'umanità possa identificare come tale a seguito del materiale archeologico oggi in nostre mani.

    Purtroppo l'uomo ha una grande responsabilità e una grande colpa, ha ignorato il suo messaggio ed ha trasformato la sua immagine in un icona neutralizzandolo. A nome suo, stupidamente, sono state combattute guerre infondendo fame e ingiustizia e tutt'oggi stiamo ancora perseguendo il nefasto cammino. Quante volte abbiamo sentito dire a certi potenti: "Dio è con noi" ...Bush è uno di questi...
    Anni fa, parlando con una antropologa che all'epoca insegnava alla facoltà di Trieste, mi esternava il suo sgomento per i bombardamenti che avevano distrutto uno dei più importanti siti dell'Antica Babilonia in Iraq. Un sito dove hanno trovato molti manoscritti in aramaico dove si parlava di Cristo.
    Giustamente l'uomo moderno lo ha bombardato...

    Un grande abbraccio
    Giordan


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  4. Ciao Elisena, ben tornata in questo blog che lentamente mi accingo a far partire.
    Roma è una città che amo e spesso frequento grazie a dei cari amici che ci abitano.
    E una città sofferente perché ha un peso enorme da reggere a riguardo della sua storia ed è stata da sempre violentata da una società che non ha avuto il giusto rispetto per un opera a cielo aperto qual'è.

    Si fatica ad entrare nel clima reale del suo passato e spesso si guardano i muri fermandosi sulla loro pelle...senza osservare oltre...
    Eppure i giochi della vita si sono compiuti, gli schiavi hanno dato il loro sangue e gli imperatori hanno versato il loro peso nei ciottoli che uno dopo l'altro, hanno tracciato un tempo dal quale sappiamo cogliere le immagini dei resti, ma non i respiri delle genti che ci hanno preceduto.

    Un forte forte abbraccio

    Giordan

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